“Crea il tuo abito”, entra nel vivo il concorso ideato dal Duchessa di Galliera

“Crea il tuo abito”, entra nel vivo il concorso ideato dal Duchessa di Galliera

Lunedì la prima conferenza stampa all’Istituto Comprensivo di Rapallo. Il tema di questa ottava edizione è “Spegni il cellulare e accendi la fantasia”

Genova – Entra nel vivo con la prima conferenza stampa all’Istituto Comprensivo di Rapallo, lunedì 3 aprile alle 11, il concorso “Crea il tuo abito”. La competizione, che è alla sua VIII edizione, torna in presenza dopo due anni di pandemia per riallacciare l’importante collaborazione creata nel tempo tra il Duchessa di Galliera e la scuola media di via Frantini.
Cuore del progetto, oltre alla valorizzazione del lavoro sartoriale artigianale tipico del nostro sempre più copiato “Made in Italy”, è proprio l’unicità di questo rapporto tra scuole di diverso ordine e grado, pensato per l’orientamento degli studenti, che non ha altri esempi così significativi nella nostra regione.
E ci tiene a sottolinearlo la Coordinatrice didattica del Duchessa, Orietta Perasso, che spiega: “Si tratta di un progetto di vecchia data, ideato dalla nostra scuola e ormai consolidato, che unisce due territori liguri, Genova e Rapallo, dando la possibilità agli studenti della scuola media inferiore di entrare in contatto con un futuro mondo lavorativo estremamente interessante e radicato nella nostra tradizione, il Made in Italy”.

Dal progetto alla realizzazione dell’abito in laboratorio

“Questo percorso è iniziato per andare incontro alle esigenze dei ragazzi di III media che, al termine del loro percorso di studi, devono scegliere la scuola superiore”. Lo racconta la professoressa Tiziana Tassara, docente di Progettazione e Realizzazione del Prodotto all’Istituto professionale settore industria e artigianato per il Made in Italy.
“Otto anni fa, viste le tante domande che gli studenti ci facevano durante il salone dell’orientamento di Rapallo, il Duchessa di Galliera ha pensato di aprire le porte dei suoi laboratori. È nato così questo concorso di disegno, chiedendo ai ragazzi delle medie di progettare un abito originale che i vincitori avrebbero visto realizzato grazie alle capacità delle nostre ragazze. Una sinergia perfetta”.

Ma come si concretizza un progetto del genere in laboratorio?
A rispondere è la professoressa Gloria Lerso, docente di Laboratori tecnologici ed esercitazioni all’Istituto professionale settore industria e artigianato per il Made in Italy, che mette l’accento sull’artigianalità di tutto il percorso, che è poi il marchio distintivo del lavoro che si porta avanti nei laboratori di questa scuola. E infatti chiarisce subito che il primo passo è “lo studio del progetto e dell’abito. Solo dopo queste attente valutazioni si prendono le misure sulle modelle e si passa alla realizzazione dei cartamodelli. Step che dà il via alla confezione del capo vero e proprio, in modo artigianale”.
L’abito, dunque, è interamente realizzato dagli studenti, dalla progettazione alla realizzazione, seguendo le conoscenze e le tradizioni che hanno fatto grande il Made in Italy e che sono l’opposto rispetto alla produzione industriale in serie.

La novità di quest’anno: il concorso è aperto anche alle studentesse del Duchessa

Entrando in laboratorio l’aria che si respira è quella di una sartoria professionale. Stoffe e spilli girano intorno alle modelle per gli ultimi ritocchi agli abiti che hanno vinto il concorso e che spariscono non appena iniziamo le riprese. Un alone di mistero ed esclusività che ci catapulta nei meccanismi dell’alta moda, dove le collezioni, si sa, restano segrete fino al giorno della presentazione. Anche le vincitrici hanno le bocche cucite e così ci rassegniamo ad aspettare la sfilata del 6 giugno a Palazzo Tursi per toglierci ogni curiosità. Nel frattempo, se non si può parlare di tessuti, colori, e modelli, ci facciamo raccontare da Awa Diop, classe IV O, e Rita Rughetti, classe IV M, come nasce l’ispirazione per un progetto vincente.

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