Ultima rassegna stampa per la V C: un ciclo si chiude, ma la sfida continua
È arrivato il momento.
Dopo cinque anni di idee, parole, articoli, microfoni e confronto con la realtà, la quinta C del Liceo delle Scienze Umane – declinazione Comunicazione e Giornalismo – saluta la sua ultima rassegna stampa. Non è solo la fine di un rito quotidiano: è la conclusione di un percorso intenso, costruito giorno dopo giorno tra fatica, intuizioni, errori, crescita.
È la fine simbolica di un capitolo e, insieme, l’inizio di una sfida nuova: la maturità e, oltre quella, la ricerca di un posto nel mondo del lavoro o dell’Università.
Un mondo che cambia in fretta, che non offre risposte semplici, ma che chiede competenze, flessibilità, pensiero critico. Esattamente ciò che i nostri studenti e studentesse hanno imparato ad allenare, con tenacia, in questi anni.
Non è stato un percorso facile. Non poteva esserlo. Perché scegliere di esplorare i nuovi media, di confrontarsi con il mondo dell’informazione e della comunicazione, di cercare soluzioni lavorative in settori in continua trasformazione richiede coraggio, curiosità, spirito critico. Richiede anche adulti disposti a scommettere su una visione educativa nuova, più aderente al presente e ai suoi linguaggi.
Il nostro compito, come docenti, è stato quello di dare strumenti, più che certezze. Linee guida, più che ricette. Accompagnare senza illudere. Perché il mondo che li aspetta è complesso, frammentato, spesso incerto. Ma anche pieno di opportunità per chi sa guardare oltre.
Oggi possiamo dire che questo percorso – nato come scommessa pionieristica – è diventato una realtà solida.
Abbiamo voluto che dietro a ogni parola – “comunicazione”, “giornalismo”, “laboratorio” – ci fossero esperienze vere, prodotti concreti, competenze sviluppate. Perché le definizioni contano, ma contano ancora di più i risultati. E di risultati, i nostri studenti ne hanno portati molti: interviste, articoli, progetti multimediali, podcast, approfondimenti, inchieste. Un vero laboratorio di giornalismo e di pensiero critico.
A loro, alle ragazze e ai ragazzi della V C, va il nostro grazie. Per aver creduto nel progetto, per averlo reso vivo. Per averci ricordato, ogni giorno, che insegnare significa anche imparare. E che non c’è comunicazione senza passione, senza responsabilità, senza umanità.
In bocca al lupo per tutto quello che verrà. Il futuro, ora, siete voi.
Simona Tarzia e Fabio Palli
