Transizione Gemella: l’AI come opportunità per la decarbonizzazione

Transizione Gemella: l’AI come opportunità per la decarbonizzazione

Il piano dell’Unione Europea che combina digitalizzazione e decarbonizzazione per raggiungere una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050

Di fronte alla grande sfida contro il cambiamento climatico e il peggioramento delle condizioni ambientali, l’UE mira ad essere più sostenibile, equa e competitiva avviando una “Transizione Gemella” che combina la transizione verde, per adottare energie rinnovabili, e transizione digitale, con l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, per favorire una gestione trasparente e responsabile dell’impatto ambientale. La loro integrazione potrebbe accelerare i cambiamenti necessari e avvicinare la società al livello di trasformazione richiesto.

L’intelligenza artificiale nella lotta al cambiamento climatico

Nel Report 2024 del Politecnico di Milano sulla digitalizzazione, si evidenzia il suo ruolo fondamentale come motore per la sostenibilità. L’intelligenza artificiale nel settore energetico rappresenta una grande opportunità per la decarbonizzazione, offrendo un’ampia applicazione lungo tutta la filiera energetica, dalla produzione di energia fino alla sua distribuzione e consumo.

Per la produzione, l’AI è utile per il Generation Forecast, ossia la previsione della produzione di energia rinnovabile per ottimizzare la pianificazione e ridurre l’impatto dell’intermittenza delle fonti di energia rinnovabili (FER). Per il trasporto e distribuzione, l’AI si applica nel Grid Stability che monitora i parametri della rete elettrica, prevedendo e risolvendo squilibri per garantire la stabilità al sistema. Infine, per il consumo, l’AI viene utilizzata nel Demand Response, che ottimizza la domanda energetica di carichi industriali e residenziali, adattandola a segnali di prezzo o condizioni di rete.

Queste tecniche, opportunamente implementate, stanno rivoluzionando il settore, contribuendo a migliorare l’efficienza, la stabilità e la sostenibilità dei sistemi energetici moderni.

Sinergia nella transizione gemella: i piani dell’UE per un futuro sostenibile

Al centro delle ambizioni dell’Unione Europea c’è la volontà di guidare e concretizzare il legame tra digitale e sostenibilità. Due pilastri strategici, il Digital Compass e il Green Deal europeo, sono essenziali per questa doppia transizione. Il Digital Compass traccia la direzione verso il 2030 stabilendo obiettivi per la digitalizzazione, mentre il Green Deal si propone di rendere l’Unione Europea il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.

In questo contesto, i progressi tecnologici e le nuove soluzioni digitali sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Le tecnologie digitali permettono di ottimizzare i consumi, ridurre le emissioni e sviluppare modelli economici sostenibili.
Per esempio, l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza artificiale sono alla base di sistemi avanzati come le reti intelligenti (smart grids) e il monitoraggio in tempo reale dei consumi che consentono un uso più razionale delle risorse naturali. Inoltre, la digitalizzazione favorisce l’economia circolare, grazie alla tracciabilità dei materiali e delle risorse, che supporta il riciclo e riduce gli sprechi.

Tecnologie come i gemelli digitali (Digital Twins) permettono di simulare e ottimizzare l’efficienza di infrastrutture, città e sistemi produttivi, contribuendo a una gestione più sostenibile.
Anche il 5G, il drive computing e l’IoT offrono soluzioni per ridurre le emissioni, attraverso lo sviluppo di smart cities e sistemi di mobilità sostenibile che riducono traffico e inquinamento. Infine, la transizione digitale supporta modelli economici come la sharing economy, che promuove un uso condiviso e sostenibile di beni e servizi.

Le tensioni e sfide della digitalizzazione nella sostenibilità

Nonostante la digitalizzazione offra numerose opportunità per la sostenibilità, non è priva di rischi e contrasti che devono essere considerati.
Una delle principali problematiche riguarda il consumo energetico del digitale: si stima che i data center rappresentano circa l’1-2% del consumo energetico globale, con una significativa parte proveniente da fonti non rinnovabili, come il carbone e gas naturale. Un altro aspetto critico è l’impatto ambientale della fabbricazione tecnologica: la nostra crescente dipendenza dalla tecnologia richiede materiali rari e difficili sia da estrarre, che da smaltire. Inoltre, un problema urgente è il divario digitale tra le varie regioni, che impedisce di sostenere la transizione, accentuando sempre più le disuguaglianze sociali ed economiche.

Nonostante le sfide, la transizione gemella è ancora possibile e deve essere realizzata al più presto. Riconosciuto come un elemento chiave per raggiungere la neutralità climatica e costruire un futuro sostenibile, il digitale facilità l’adozione di pratiche di economia circolare e una gestione ottimale delle risorse. L’ambizione di ridurre le emissioni del 53% entro il 2050 è raggiungibile e, secondo il Politecnico di Milano nel suo Report del 2024, il 18% di tale riduzione sarà ottenuto grazie all’impatto diretto derivante dall’adozione delle tecnologie digitali. La Transizione Gemella è un’opportunità ma anche una grande sfida collettiva per ripensare al nostro futuro e costruire un mondo più equilibrato, dove tecnologia e sostenibilità possano coesistere per il bene di tutti.

Federica Mantovani

Collaboratore

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