Giovanna Botteri a Orientamenti: “Seguite il vostro talento, siate felici”

Giovanna Botteri a Orientamenti: “Seguite il vostro talento, siate felici”

Tra guerra, pandemia e rivoluzioni digitali, l’inviata racconta ai ragazzi cosa significa davvero informare e perché vale ancora la pena provarci.

Ai Magazzini del Cotone del Porto Antico è entrata nel vivo l’edizione 2025 del Festival Orientamenti, la rassegna dedicata alle scelte formative dei giovani e delle loro famiglie. Quattro giorni di incontri, testimonianze e dialoghi per aiutare i ragazzi a scoprire passioni, talenti e nuove possibilità: un viaggio nel futuro guidato dai “Dreamers”, protagonisti che hanno trasformato intuizioni e sfide in percorsi reali.

Tra gli ospiti più attesi, la giornalista Giovanna Botteri, voce internazionale del servizio pubblico, che ha portato sul palco un racconto sincero e sorprendente della sua carriera, a partire dalle origini.

«Sono sempre stata più brava a scrivere che a far di conto», ha sorriso ricordando i suoi esordi. Cresciuta in una famiglia di giornalisti, era convinta che quella sarebbe stata “l’ultima cosa” che avrebbe fatto. Poi Parigi, il dottorato, un mondo nuovo da esplorare. «Ero curiosissima, non ero nessuno, zero. L’unico modo per avvicinarmi a quel mondo è stato chiamare dicendo: “sono una giornalista italiana e vorrei fare un’intervista”. Era falso, ma scoprivo che la gente mi diceva sì».

Con un registratore comprato al mercato delle pulci e un microfono semplice, iniziò a intervistare personaggi del cinema e della cultura. «Facevo le domande che volevo fare io, quelle che mi interessavano. E quando qualche giornale ha cominciato a pagarmi ho pensato: che cosa fantastica, fai quello che ami e ti pagano pure».

Da lì sono arrivati anni di grandi reportage, conflitti armati, crisi internazionali, fronti pericolosi e verità difficili da raccontare. Un mestiere che, ha spiegato, richiede forza ma anche un’enorme delicatezza: «Le difficoltà sono incredibili. Bisogna tenere duro, ma senza incattivirsi, senza perdere la tenerezza».

Tra i ricordi più intensi, Botteri ha condiviso un’immagine che non l’ha mai lasciata: durante la guerra in Iraq, un bambino che cade mentre fugge dai bombardamenti, e il padre che lo spinge con un calcio per farlo rialzare. «Restare a terra significava morire. Avevo appena avuto una bambina e quella violenza mi ha colpito nel profondo. Ti fa capire quanto sia importante la pace e quanto orribile sia la guerra».

Oggi, ha detto ai ragazzi, il lavoro del giornalista è reso ancora più difficile dalla sovrabbondanza di notizie e dalla propaganda. «È difficile portare un racconto pulito, lasciare a chi ascolta il giudizio. In questo momento c’è una grande mancanza di ascolto: i ragazzi vengono raccontati, ma non si raccontano mai. Il nostro mestiere deve tornare a dare voce agli altri, non a coprirli con la nostra voce».

Sul futuro dell’informazione, Botteri è lucida ma non pessimista: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione non devono essere nemici, ma strumenti. «L’AI non può prendere lo spazio dell’intelligenza umana. Deve essere uno strumento che usiamo, non che ci usa. Lo stesso vale per la rete e per i social: grandi strumenti di democrazia, se sappiamo gestirli».

Resta però il tema delle pressioni, politiche e finanziarie. «La pressione della politica c’è sempre stata. Oggi si aggiunge quella, più nascosta e pericolosa, dei grandi gruppi finanziari che possiedono giornali, televisioni e piattaforme. Proprio per questo i nuovi mezzi di comunicazione possono diventare una via indipendente, uno spazio di democrazia».

Nel contesto del festival dedicato ai “Dreamers”, Botteri ha concluso con un messaggio semplice e potentissimo, rivolto ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro: «Jobs diceva di essere affamati. Io dico di essere felici. Seguite la vostra strada senza paura, senza farvi cambiare dalla massa. Se sei felice facendo l’agricoltore, fai l’agricoltore. Se vuoi fare il poeta, il musicista, il falegname, fallo».

E ancora: «Ognuno ha un grande talento nascosto. La missione dell’orientamento è aiutare i ragazzi a scoprire quel talento. La società sarebbe meravigliosa se ognuno avesse la possibilità di esprimerlo».

Orientamenti 2025 prosegue fino al 21 novembre con oltre 200 incontri, stand informativi, workshop e ospiti di grande rilievo: un’occasione preziosa per capire chi si è, e cosa si vuole diventare.

Fabio Palli

©2025 Duchessa di Galliera, Corso Mentana 27 - 16128 Genova | F.U.L.G.I.S. - P.IVA 01938620992