A fare il punto è il nuovorapporto Ecomafia2023, realizzato daLegambiente,edito da Edizioni Ambiente, media partner Nuova Ecologia.Il rapporto,presentato oggi a Roma nella Sala della Regina della Camera dei deputati, in un evento insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica,mette in fila dati e numeri sulle illegalità ambientali nella Penisola.
Impennata dei reati nel ciclo illegale del cemento
Crescono del 26,5% le persone denunciate (ben 12.430), del 97% le ordinanze di custodia cautelare, che sono state 65, addirittura del 298,5% il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative, per oltre 211 milioni di euro.
Viene stimato in crescita, da 1,8 a 2 miliardi di euro, anche il business dell’abusivismo edilizio.
Al quarto posto, dopo il terribile 2021, i reati legati a roghi dolosi, colposi e generici (5.207, con una riduzione del – 3,3%).
Il fatturato illegale delle diverse “filiere” analizzate nel Rapporto resta stabile a 8,8 miliardi di euro.
Animali sotto scacco
È il secondo settore più colpito dalla criminalità ambientale: bracconaggio, pesca illegale, traffici internazionali di specie protette e di animali da affezione, allevamenti illegali, combattimenti e corse clandestine hanno portato nel 2022 all’accertamento di 6.481 reati (+4,3% rispetto al 2021) e 5.486 persone denunciate (+7,6%).
Le province più interessate sono nell’ordine quelle di Roma (589 reati, +30,3%) stabile in prima posizione, Bari (521 reati, contro i 156 del 2021, +234%), che passa dalla settima alla seconda posizione e Genova(493 reati, +113,4%), che sale dalla quarta alla terza posizione.
Si tratta di reati troppo sottovalutati, vista l’assenza nel codice penale di delitti specifici che prevedano sanzioni adeguate alla gravità dei fenomeni.
Rifiuti connection: Lazio e Lombardia superano Calabria e Sicilia
Scende al terzo posto il ciclo illegale dei rifiuti con una riduzione sia del numero di illeciti penali, 5.606, (−33,8%), sia delle persone denunciate (6.087, −41%), ma aumentano le inchieste in cui viene contestata l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (268 contro le 151 del 2021).
Nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa si concentra il 44,7% dei reati relativi alla gestione illecita dei rifiuti. La Campania con 1.259 reati (22,5% del totale nazionale) è al primo posto della classifica regionale, seguita dalla Puglia (560 reati, 10% del totale) ma sono da segnalare il terzo posto del Lazio (543 reati, 9,7%) e il quarto della Lombardia (362 reati, 6,5%) che superano Calabria e Sicilia.
Cresce la corruzione ambientale
Campania ancora al primo posto per numero di reati contro l’ambiente
